Tutelare la proprietà intellettuale e industriale? Un must

14 Giugno 2016

Francesco Fabio – titolare di IPWay di Francesco Fabio e Co. – spiega come molti imprenditori sottovalutano ancora le enormi potenzialità (anche economiche) derivanti da una corretta gestione di marchi, brevetti e modelli: assets aziendali da proteggere e valorizzare.


- Dott. Fabio, in Svizzera l’importanza della proprietà intellettuale non è avvertita come in altri Paesi. Come mai? Ritengo che sia principalmente una questione d‘informazione, vale a dire manca la conoscenza delle enormi potenzialità (anche economiche) che hanno assets come marchi, brevetti e modelli, nonché delle diverse tematiche legate al loro utilizzo: modalità di deposito, protezione e valorizzazione. Non è infatti corretto né vantaggioso usare un marchio in Svizzera e, nello stesso modo, negli Stati Uniti: ogni Paese ha la propria normativa e spesso le differenze possono pesare se non si adottano gli accorgimenti necessari.


- Che consigli darebbe agli imprenditori? C’è una frase che dice “l’imitazione è la più sincera delle adulazioni”: se qualcosa merita di essere copiato, allora merita di essere protetto. Spesso le aziende non vedono, nei propri assets, il grande valore monetario che hanno e quanto potrebbero rendere - sotto il profilo economico - se protetti e impiegati nella maniera corretta
Basterebbe chiedersi: “Che valore ha la mia azienda oggi e di quanto potrebbe crescere questo valore se - nel patrimonio - fossero inseriti marchi, brevetti e design?”.Pensiamo ad esempio alle entrate economiche derivanti da accordi di licenza, trasferimento di know-how e di distribuzione basati su prodotti adeguatamente protetti. 
Un marchio ben ideato è uno strumento molto potente, permette di riconoscere subito la provenienza del prodotto, di raccontarne la qualità e la cura impiegata nel fabbricarlo: insomma, il marchio è l’immagine dell’azienda sul mercato. Inoltre, le due diligence in materia di proprietà intellettuale riservano sovente gradite sorprese quando si tratta di “monetizzare”, ovvero di dare un valore a impianti e macchinari con i relativi brevetti; per non parlare poi di tutti i marchi presenti nella grande distribuzione…

- Forse taluni temono che la tutela della proprietà intellettuale e industriale comporti dei costi proibitivi… Parlare da subito di costi è sbagliato, bisogna sempre valutare il rapporto costi/benefici per farsi un’idea più precisa. 
In questo settore ci sono diversi strumenti che permettono alle aziende di ottenere protezione per i propri titoli su larga scala, senza costi proibitivi. Ovviamente dipende anche dal consulente e da come lavora con i clienti (e non per i clienti). La differenza è sottile ma di notevole peso: lavorare con i clienti significa creare un unico team con un unico obiettivo e non limitarsi a dare esecuzione (anche se ben fatta) ai desideri delle aziende.


- I costi veri li causano piuttosto i danni derivanti dalla contraffazione… Può fornirci qualche dato? 
Verissimo! Troppo spesso ci si accorge che i propri marchi e brevetti sono stati malamente imitati con una conseguente compromissione di fette anche importanti di mercato. Il tutto, purtroppo, si traduce in perdite economiche nell’immediato e in disaffezione del cliente verso l’azienda nel medio-lungo periodo, proprio a causa di un’immagine distorta che viene immessa sul mercato a danno di chi, invece, lavora bene e seriamente. 
Dati recenti dicono che in Svizzera ci sono circa 300'000 piccole/medie imprese che investono ogni anno una cifra intorno ai 5 miliardi di franchi in ricerca e sviluppo.Ebbene, più di 2 miliardi si perdono a causa delle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale e di imitazione servile, dando luogo ad attività di concorrenza sleale con conseguenze facilmente immaginabili.


- La sua società è attiva nell’ambito della tutela della proprietà intellettuale. Quali sono i vostri settori di consulenza? Al nostro cliente poniamo, prima di tutto, una serie di domande che mirano ad inquadrare la sua situazione e a capire cosa vuole fare e dove. Il come è compito nostro e della strategia che gli suggeriamo di adottare, una volta che abbiamo iniziato a lavorare insieme a lui e che siano riusciti a focalizzare i benefici e i potenziali rischi (laddove presenti). Naturalmente ci occupiamo anche di ricerche di anteriorità (sia per i marchi, sia per i brevetti) da finalizzare in vista del deposito e della relativa “prosecution”: seguiamo le diverse procedure d’esame negli Stati d’interesse fino alla naturale conclusione con l’invio del certificato di registrazione. Inoltre, forniamo assistenza giudiziale e stragiudiziale in caso di opposizioni e vertenze, unitamente alla consulenza contrattuale: accordi di licenza, trasferimento di know-how, accordi di cessione, di coesistenza, di segretezza, eccetera. 
Non da ultimo, teniamo corsi sulla proprietà intellettuale anche presso le aziende per cercare di dar loro un supporto concreto nella gestione di questo inestimabile patrimonio. 

Il nostro target di clientela comprende tutte le aziende, anche quelle più grandi. Essendo degli specialisti nel nostro settore, seguiamo e monitoriamo costantemente le modifiche e gli aggiornamenti che riguardano le leggi nazionali e internazionali; per questo siamo sempre in grado di fornire il giusto suggerimento per uscire da situazioni intricate o per sviluppare un progetto nel migliore dei modi (e con un ottimo rapporto costi/benefici). Per quanto concerne le start-up, stiamo sempre volentieri al fianco dei nuovi imprenditori per aiutarli - anche sotto il profilo economico, con tariffe particolarmente agevolate - ad impostare nella maniera più corretta e vantaggiosa lo studio e la strategia di deposito di marchi, brevetti e design ovunque necessario. 
Proprio per questa ragione, la prima consulenza presso il nostro ufficio non ha costi e mira a fornire al cliente una determinazione iniziale dei passi da intraprendere per ottimizzare il tempo e l’impegno economico nella fase tanto delicata della nascita di un’azienda.